Emanuela Zanotti
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LIBRI PUBBLICATI

IL SOLCO DELLA MEMORIA

libro, Il solco della memoria

Bihor, provincia del nord-ovest della Romania. Ma anche Bucarest, capitale e centro politico-culturale del paese. Pero' non oggi, ma nel dopoguerra, a nazione gravitante in orbita sovietica, quando essa vede la graduale calata della notte comunista. E' questo il tempo del romanzo d'esordio di Emanuela Zanotti, gia' nota giornalista e apprezzata autrice di saggi, che lega in se storia e memoria: storia di popoli ma anche di singole persone; memorie ideologico-politiche ma anche di sentimenti. A un ricevimento di ancora possibile, se pure ormai spacciato lusso altoborghese (siamo a meta' degli anni quaranta e il destino della Romania e' segnato), il segretario del principe padrone di casa, un giovane italiano di nome Achili, incontra Niza, una misteriosa ragazza di origini e costumi transilvani. Non c'e' che il tempo di una promessa, piu' tacita che altro e pronunciata con le silenti parole del cuore. La vicenda bellica che imperversa in tutta Europa piomba sulle loro vite come un turbine di vento su un mucchio di foglie. Ma se le fisiche presenze si disperdono, non cosi' le anime, anche se Achil dovra' scontare una terribile prigionia in un lager russo (dove tra l'altro e' oggetto di sperimentazioni psichiatriche) e se Niza, dal canto suo, rimarra' nella capitale per terminare i suoi studi di medicina. La Zanotti non avrebbe scritto questo romanzo se i due giovani fossero destinati a perdersi totalmenete di vista. Ma il finale e' talmente imprevisto e struggente da non esigere parola alcuna di anticipazione. Obbligo segnalare, invece, quella che non saprei definire se non come arte descrittiva (ormai persa nella romanzeria corrente), che tra paesaggi di una natura francamente inedita, retroterra esistenziale dei personaggi, slarghi storici appropriati, dinamico e funzionale punteggio conoscitivo di tutta una cultura a noi non lontana ma di difficile appropriazione, ci mette in grado di visitare una terra di straordinaria bellezza e di assaporare un antica civilta' del vivere. Diciamo cosi' di <<inciampare>> felicemente e fortunatamente in un altro mondo.

(dall'articolo <<Storia e memoria nella Romania del dopoguerra>> di Claudio Toscani)